FNAS Lab 2024
Il giardino “abbandonato” come sinonimo di vitalità, dì libertà, di espressione, di vita fuori dai valori contemporanei di prestazione, efficienza, produttività. Un percorso che parla di giardino inteso come un nuovo modo di pensare la relazione con lo spazio e, di conseguenza, pensare ad un nuovo ruolo, una nuova funzione per l’uomo sulla terra; funzione vicina a quella di custode, protettore, vestale dello spazio che abita. Filo conduttore quindi di quest’anno sarà la relazione tra arti performative e natura.
| Responsabile | Federico Toso |
|---|---|
| Ultimo aggiornamento | 15/10/2024 |
| Tempo di completamento | 9 ore 47 minuti |
| Iscritti | 13 |
FNAS Lab 24 - La transizione culturale come transizione ecologica
La transizione culturale come transizione ecologica - Lezione online del programma FNAS Lab 2024. Il ruolo dei musei, le sperimentazioni possibili e le visioni di senso sullo spazio pubblico in cui le arti performative entrano come destinatarie di un dialogo e, contemporaneamente, come motrici agenti del confronto.
Introduzione
Visualizza tuttiLaura Barreca - La transizione culturale come transizione ecologica
Visualizza tuttiPDF della presentazione condivisa da Laura Barreca durante la lezione online del 7 ottobre 2024
La transizione culturale come transizione ecologica - Lezione online del programma FNAS Lab 2024. Il ruolo dei musei, le sperimentazioni possibili e le visioni di senso sullo spazio pubblico in cui le arti performative entrano come destinatarie di un dialogo e, contemporaneamente, come motrici agenti del confronto.
Piergiorgio Milano - Metodologia e visione nel lavoro site specific
Visualizza tuttiPartendo dalle ultime creazioni site specific di Piergiorgio Milano si analizza la metodologia che ha portato alla realizzazione di queste performance. L’importanza di lavorare in natura, in ambienti estremi; la relazione tra danza, circo, musica e paesaggi naturali. I moltissimi problemi logistici e tecnici. L’effetto sul pubblico. Dall’idea visionaria al sogno, passando per il caos!
NTFI - PIERO ON THE ROOF coreography: Rodrigo Pardo e Piergiorgio Milano dancer: Piergiorgio Milano music:Simon Thierre director: Rodrigo Pardo shooting: NFI per il Napoli Teatro Festival Italia
Dance theater piece made and performed by Florencia Demestri and Piergiorgio Milano. Inspired by the book of R.D. Laing Recorded at Deltebre Dance Festival 2011 Spain. “Cross a real door to enter in a child’s drawing.” Inside a simple childish form we bring the game of adult cruelty; the violence of lying and of seducing to overcome situations. Reading the book of R.D.Laing is like assisting to an intimate review. His verses and conversations go straight to some of our deepest worries, aggressions and puzzles. We choose to work towards a tiny balance between meaning and form. We want to develop a lucid and bizarre body language with a minimal but layered aesthetic. We want to confront the audience with the image of a reality deviated by a deep craziness, letting go all our judgment about values. Our goal is to push the imagination of the audience toward its bigger complexity; giving them the possibility to decide which is the true key to read the piece.
VZW Be Flat - Imposing spaces / Exposing People
Visualizza tuttiImposing spaces / Exposing People In this approach, rather then adapting a performance or installation to a space, it radically departs from it. The artist choses the type and intensity of various performative elements, styles and codes in relation to what a space offers and in consideration of the variable presence of people.
Angelo Cucco - Castelbuono tra storia e leggende
Visualizza tuttiL'intervento vuole porsi come una passeggiata tra la storia e le storie che animano Castelbuono lasciandosi guidare anche dalle suggestioni proposte dal gruppo. Monumenti, tradizioni e patrimonio immateriale dialogheranno tra loro per restituire un quadro storico, ma anche emozionale, delle identità castelbuonesi. La curiosità sarà la bussola del viaggio, orientandosi verso le suggestioni che emergono.
Adrian Schvarzstein - Teatro di strada, arte e provocazione
Visualizza tuttiIl teatro, diventato di strada già in un epoca remota, usa lo spazio pubblico e la diretta relazione con lo spettatore per comunicare, creare emozioni e riflessioni, abolendo le frontiere, i filtri e travolgendo la società a cui si rivolge. È un teatro che approfondisce tematiche che toccano direttamente il pubblico, divertendolo, sorprendendolo e soprattutto avvolgendolo per renderlo partecipe. Ma non sempre ci riusciamo. Perché?
On November 7, 2020, the second lockdown was announced in Lithuania. It is true that this time it was a "cosmetic" one, closing the most "dangerous" places - galleries, museums, libraries, theaters and leaving large supermarkets to operate as places of supply of essential goods. Spanish Street Theater director Adrian Schzvarzstein, actor Mindaugas Ancevičius, and dancer Jūratė Širvytė-Rukštelė decided to save and carry the art of theater where it is "safe" to say - IKEA. Camera - REMIS RANČYS Music - THE SCHWINGS BAND "Dinah"
Massimiliano Giberti - La Selva dell’Arte di Strada
Visualizza tuttiPresentazione in PDF condivisa durante la lezione online del Prof. Arch. Massimiliano Gilberti
Il termine arte di strada è duplice: definisce da un lato la pratica di esibirsi liberamente in uno spazio pubblico utilizzato come “arena” improvvisata e dall’altro le azioni performative di occupazione e rilettura di luoghi urbani che ne modifichino, anche solo per la durata dell’esibizione, le modalità di uso e fruizione. La città come teatro per manifestazioni artistiche all’aperto diventa quindi simultaneamente un potenziale bacino spontaneo di pubblico ma anche terreno di conquista, ambiente da riattivare e mettere in luce agli occhi degli spettatori che diventano a loro volta i protagonisti dell’azione creativa. L’arte di strada interagisce quindi con l’organismo urbano attraverso un duplice registro: parassitario nel momento in cui si serve dell’attenzione dei passanti che diventano pubblico improvvisato, richiamato da un’esibizione statica; invasivo quando abbatte la barriera invisibile tra palco e platea, mostrando nuovi modi per abitare lo spazio urbano, che probabilmente innestano forme di riappropriazione di determinati luoghi fragili, abbandonati o semplicemente anonimi, in una fascia di cittadini allargata. Come accade sovente, le azioni di occupazione spontanea di uno spazio pubblico entrano in conflitto con le pratiche convenzionali che ne regolano l’uso: la tradizionale divisione dei flussi, veicolari e pedonali, la gerarchia tra le aree di sosta e quelle dedicate alla circolazione di mezzi e persone, il rispetto delle proprietà e degli accessi privati, come vetrine, portoni o cortili, vengono spesso messi in crisi dall’intervento artistico che, temporaneamente sovverte questi codici, riscrivendone la sintassi.