Outdoor Arts Italia cambia volto, ma non cambia missione, dando forza al nuovo corso iniziato ormai dal qualche anno. Con il nuovo logo e la nuova identità visiva l’associazione segna, però, un ulteriore passo importante nel suo percorso di crescita, impegnandosi a raccontare meglio quella che è la rivoluzione in corso e cosa sia oggi il proprio ruolo tra i riferimenti nazionali e internazionali per le arti performative nello spazio pubblico.
Non solo. Abbiamo guardato e ci siamo confrontati con i "nostri simili" europei. Abbiamo riflettuto sul ruolo. Ci siamo scambiati buone pratiche. Abbiamo elaborato strategie diverse per contesti differenti. Abbiamo, infine, sentito l'urgenza di marcare con più precisione lo stacco, pur nella complementarietà, tra la natura originaria di quello che oggi è il Focus Nazionale sulle Arti in Strada e il più articolato progetto di sviluppo incarnato anche dal nuovo nome dell'associazione.
Le chiavi di lettura di un segno
Nell'obiettivo di trovare la sintesi tra tradizione e contemporaneità, tra spazi e relazioni, tra traccia e sotto traccia, abbiamo dato in pasto all'intelligenza naturale di Paola, la nostra grafica, la missione di reinterpretarci. I puntini uniti dalla sua matita sono passati per diverse sfide, che sono poi le chiavi che condividiamo. Il concentrato di senso da cui è partita Paola è stato:
"La trasformazione risponde alla necessità di rappresentare con maggiore chiarezza e contemporaneità il lavoro svolto e il posizionamento nel panorama nazionale e internazionale delle arti performative. L’associazione sostiene e promuove le arti di strada attraverso formazione, promozione, azioni internazionali e sviluppo del settore. È un facilitatore di connessioni e un punto di riferimento per artisti, operatori e festival, unendo tradizione e innovazione. La nuova identità visiva dovrà esprimere professionalità, apertura e movimento, riflettendo la solidità della sua storia e la dinamicità di un hub italiano proiettato verso il futuro."
OAI sono le iniziali del nome ed è da questa abbondanza di vocali che è partita la ricerca del tratto. Vocali che si cercano, si toccano, si completano, si fondono, ma anche si sfuggono e schivano aprendo possibilità. Vocali che disegnano senza farsi riconoscere, perché le devi cercare e trovare, per poi esserci sempre. Vocali per un monogramma in equilibrio sul tracciato della sezione aurea.
Per il pittogramma abbiamo chiesto che riflettesse l'ispirazione di “Punto, linea e superficie” di Kandinskij: un omaggio alle forme essenziali che diventano linguaggio universale. Il punto è così l’elemento originario, che si trasforma e genera possibilità. È la persona – il cittadino, l’artista – la cui linea di cammino attraversa la superficie dinamica di uno spazio pubblico, si perde, si ritrova, per uscire e rientrare. È l’essenza viva del movimento che anima le piazze e le strade.
È un segno che racconta anche la non omogeneità dello spazio pubblico, che non è solo il cerchio della piazza dentro cui si disegna il cerchio del pubblico, ma territorio dinamico denso di imprevisti, che invita ad entrare, lasciando liberi di uscirne. Un confine disegnato di soglie che portano all'incontro con gli altri e con l'arte, anche quando meno te l'aspetti.
E infine, ma non è una fine, dal pittogramma sembra emergere anche una figura materna che si china, con ali protettive che avvolgono la fragilità dell’artista, ma senza imbrigliarlo. Outdoor Arts Italia si riflette così come il mentore, non il capitano: accompagna, protegge, orienta, sostenendo libertà di essere e di sbagliare, consapevoli che sia nella sperimentazione che l’arte trova la sua forza.
Il colore del segno
La scelta del blu sottolinea la dimensione istituzionale e pubblica di Outdoor Arts Italia: colore di stabilità e fiducia, che richiama il ruolo dell’associazione nell’advocacy per il settore, nel dialogo con le istituzioni e nella costruzione di reti internazionali.
In questa "monotonia" dinamica dello spazio pubblico, l’artista emerge così come un punto di rottura cromatica: il segno inatteso che rompe l’abitudine e restituisce meraviglia. Quel punto vivo nel logo rappresenta questa energia, capace di trasformare il quotidiano in esperienza estetica e condivisa.
Il nuovo logo è questo e, ovviamente, sarà molto di più. Non solo un’immagine, ma una sintesi visiva della nostra storia, dei nostri valori e della nostra visione e un invito a continuare a vivere, abitare e trasformare insieme lo spazio pubblico attraverso le arti e lo spettacolo.





