Spettacolo di acrobatica aerea, fuoco, trampoli e musica dal vivo
regia Martina Favilla
con Elisa Drago, Claudia Bandecchi, Manuel Pegoraro, Elisa Malatesti, Pablo Baroni
movimenti scenici: Barbara Carella
tecnico audio: Dario Filidei
costumi: Sara Torelli
Asarat è una città invisibile, immaginaria e reale allo stesso tempo, una città idilliaca, sognata e desiderata, un obiettivo da raggiungere per liberarsi dalle briglie e dalle torture dell'esistenza.
Lo spettacolo è liberamente tratto dal brano che conclude il libro “Le città invisibili” di Italo Calvino:
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, farlo durare e dargli spazio.”
I temi affrontati sono diversi e vari: dal tema del ricordo e della memoria a quello della ribellione, da quello del desiderio a quello della morte. Il ruolo e la sfida dello spettatore è riuscire a cogliere il “discorso segreto”, le “regole assurde” e le “prospettive ingannevoli” di questa storia in cui si offusca la distinzione tra bene e male e la realtà perde la sua concretezza diventando fluida e puramente mentale.